Rime (Guittone d'Arezzo)/Se di voi, donna, mi negai servente
Questo testo è stato riletto e controllato. |
Guittone d'Arezzo - Rime (XIII secolo)
Se di voi, donna, mi negai servente
◄ | Doglioso e lasso rimase 'l meo core | Non oso dir, né farne dimostranza | ► |
135
È in ginocchio davanti alla donna: vuole emendare il suo fallo.
Se di voi, donna, mi negai servente,
però ’l meo cor da voi non fu diviso.
Ché san Pietro negò ’l Padre potente,
e poi il fece aver del paradiso;
5e santo fece Paulo similmente,
da poi santo Stefano ave’occiso:
però non disconforto la mia mente,
ancora d’amar voi non fui sí acceso.
Com’io sono ora, fui ed esser voglio,
10né contrafare mai lo simigliante,
infino che mia vita avrá a durare.
E dell’offese forte pento e doglio;
in ginocchion mi gitto a voi davante:
lo meo fallire sono per mendare.