CINO DA PISTOIA A DANTE PER CONSOLARLO DELLA MORTE DI BEATRICE
Avvegna ched el m’aggia più per tempo per voi richesto Pietate e Amore per confortar la vostra grave vita, non è ancor sì trapassato il tempo 5che ’l mio sermon non trovi il vostro core
piangendo star con l’anima smarrita, fra sé dicendo: "Già sete in ciel gita, beata gioia, com chiamava il nome! Lasso me! quando e come 10veder vi potrò io visibilmente?";
sì ch’ancora a presente vi posso fare di conforto aita. Donque m’odite, poi ch’io parlo a posta d’Amor, a li sospir ponendo sosta. 15Noi provamo che in questo cieco mondo
ciascun si vive in angosciosa noia, ché in onne avversità ventura ’l tira. Beata l’alma che lassa tal pondo e va nel cielo ov’è compiuta gioia, 20gioioso ’l cor for di corrotto e d’ira!
Or donque di che ’l vostro cor sospira, che rallegrar si de’ del suo migliore? Ché Dio, nostro signore, volse di lei, com’avea l’angel detto, 25fare il cielo perfetto.
Per nova cosa onne santo la mira, ed ella sta davanti a la Salute ed inver lei parla onne Vertute. Di che vi stringe ’l cor pianto ed angoscia, 30che dovresti d’amor sopragioire,
ch’avete in ciel la mente e l’intelletto? Li vostri spirti trapassar da poscia per sua vertù nel ciel; tal è ’l disire, ch’Amor lassù li pinge per diletto. 35O omo saggio, perché sì distretto
vi tien così l’affannoso pensero? Per suo onor vi chero ch’a l’egra mente prendiate conforto, né aggiate più cor morto 40né figura di morte in vostro aspetto:
perché Dio l’aggia locata fra i soi, ella tuttora dimora con voi. Conforto, già, conforto l’Amor chiama, e Pietà priega "Per Dio, fate resto!": 45or inchinate a sì dolce preghera.
Spogliatevi di questa vesta grama, da che voi sete per ragion richesto; ché l’omo per dolor more e dispera. Com voi vedresti poi la bella cera 50se v’accogliesse morte in disperanza?
Di sì grave pesanza traete il vostro core omai per Dio, che non sia così rio ver l’alma vostra, che ancora spera 55vederla in cielo e star ne le sue braccia:
donque spene di confortar vi piaccia. Mirate nel piacer dove dimora la vostra donna ch’è ’n ciel coronata; ond’è la vostra spene in paradiso, 60e tutta santa omai vostr’innamora,
contemplando nel ciel mente locata. Lo core vostro per cui sta diviso, che pinto tene ’n sé beato viso? Secondo ch’era qua giù meraviglia, 65così là su somiglia,
e tanto più quant’è me’ conosciuta. Come fu ricevuta da gli angeli con dolce canto e riso, gli spirti vostri rapportato l’hanno, 70che spesse volte quel viaggio fanno.
Ella parla di voi con li beati, e dice loro: "Mentre ched io fui nel mondo, ricevei onor da lui, laudando me nei suo’ detti laudati". 75E priega Dio, lo signor verace,