Quant’io vo più pensando alla pazzia,
messer Marco magnifico, che voi
3 avete fatto e fate tuttavia,
d’esservi prima imbarcato e da poi
para pur via, sappiate che mi viene
6 compassïon di voi stesso e di noi,
che dovevamo con cento catene
ligarvi stretto; ma noi siamo stati
9 troppo da poco e voi troppo da bene.
Quel monsignor da gli stival tirati
poteva pure star dui giorni ancora,
12 poi che dui mesi ce aveva uccellati
con dire: "Io voglio andar; io andrò ora",
ché pur veniva da monsignor mio
15 la risposta, la qual è venuta ora;
e dice ch’è contento e loda Iddio
venga con voi e stia e vada e torni
18 e facci tanto quanto v’è in disio,
pur che la stanza non passi otto giorni.
Ma Dio sa poi quel che sarebbe stato:
21 al pan si guarda inanzi che s’inforni,
poi non importa quand’egli è infornato.
Or basta; io son qui solo come un cane
24 e non magno più ostreghe né fiato;
e per disperazion vo via domane,
in loco ov’io v’aspetto e vi scongiuro
27 che siate almen qui fra tre settimane,
perch’i’ altrimenti non sarei sicuro;
ciò è avrei da far... voi m’intendete,
30 che sapete il preterito e ’l futuro.
Diranno: "Noi vogliam che tu sia prete";
"Noi vogliam che tu facci e che tu dica":
33 io starò fresco se voi non ci sète.
Senza che più ve lo scriva o ridica,
venite via: che volete voi fare,
36 fra cotesti orti di malva e d’ortica,
che son pei morti cosa singulare,
come dice el sonetto di Rosazzo?
39 Io vo’ morir se ci potrete stare.
E per mia fe’, ch’è pur un bel solazzo
l’avere scelta questa vostra gita!
42 È stato quasi un capriccio di pazzo.
Per certo egli era pur un’altra vita
Santa Maria di Grazie e quelle torte,
45 delle quali io mi lecco ancor le dita;
quelle, vo’ dir, che ’n così varia sorte
ci apparecchiava messer Pagol Serra;
48 che mi vien ora el sudor della morte,
a dir ch’io m’ho a partir di questa terra
et andarmi a ficcar in un paese
51 dove si sta con simil cose in guerra;
di quella grazïosa, alma, cortese,
che vive come vivono i cristiani,
54 parlo della brigata genovese,
Salvaghi, Arcani e Marini e Goani,
che Dio dia a’ lor cambi e lor faccende
57 la sua benedizion ad ambe mani.
Era ben da propor, da chi s’intende
di compagnie e di trebbî, a coteste
60 generazion salvatiche et orrende,
che paion sustituti della peste.
Or io non voglio andar moltiplicando
63 in ciance che vi son forte moleste,
e ’n sul primo proposito tornando,
dico così, che voi torniate presto.
66 A vostra signoria mi raccomando
e mi riserbo a bocca a dire il resto.