Rime (Bembo)/Né tigre sé vedendo orbata e sola
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Pietro Bembo - Rime (1530)
Né tigre sé vedendo orbata e sola
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LXVII.
Né tigre sé vedendo orbata e sola
corre sì leve dietro al caro pegno,
né d’arco stral va sì veloce al segno,
come la nostra vita al suo fin vola.4
Ma poi, Gasparro mio, che pur s’invola
talor a morte un pellegrino ingegno,
fate sia contra lei vostro ritegno
quel, ch’Amor v’insegnò ne la sua scola,8
spiegando in rime nove antico foco,
e i doni di colei, celesti e rari,
che temprò con piacer le vostre doglie;11
tal che poi sempre ogni abitato loco
parli d’ambo duo voi, né gli anni avari
se ne portin giamai più che le spoglie.14