Rime (Bembo)/La fera che scolpita nel cor tengo
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Pietro Bembo - Rime (1530)
La fera che scolpita nel cor tengo
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XCIV.
La fera che scolpita nel cor tengo,
così l’avess’io viva entro le braccia:
fuggì sì leve, ch’io perdei la traccia,
né freno il corso, né la sete spengo.4
Anzi così tra due vivo e sostengo
l’anima forsennata, che procaccia
far d’una tigre sciolta preda in caccia,
traendo me, che seguir lei convengo.8
E so ch’io movo indarno, o penser casso,
e perdo inutilmente il dolce tempo
de la mia vita, che giamai non torna.11
Ben devrei ricovrarmi, or ch’i’ m’attempo
et ho forse vicin l’ultimo passo:
ma piè mosso dal ciel nulla distorna.14