Rime (Angiolieri)/XCVII - Chi dice del suo padre altro, ch'onore

XCVII - Chi dice del suo padre altro, ch’onore

../XCVI - Non si disperin quelli de lo ’nferno ../XCVIII - Tant’abbo di Becchina novellato IncludiIntestazione 5 agosto 2013 75% Sonetti

Cecco Angiolieri - Rime (XIII secolo)
XCVII - Chi dice del suo padre altro, ch’onore
XCVI - Non si disperin quelli de lo ’nferno XCVIII - Tant’abbo di Becchina novellato

 
     Chi dice del suo padre altro, ch’onore, 
la lingua gli dovrebbe esser tagliata; 
per che son sette le mortal peccata, 
ma enfra l’altre quell’è lo maggiore. 
     5S’eo fosse priete o ver frate minore, 
al papa fora la mia prima andata; 
e direi: – Padre Santo, una crociata 
si faccia indosso a chi lor fa disnore. 
     E s’alcun fosse, per lo su’ peccato, 
10che ’n quel stallo ci veniss’a le mani, 
vorrei che fosse cotto e poi mangiato 
     dagli uomini no, ma da’ lupi e cani. 
Dio mel perdoni, ch’io n’ho già usato 
motti non bei, ma rustichi e villani.