Rime (Andreini)/Sonetto XXXVIII

Sonetto XXXVIII

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Sonetto XXXVII Sonetto XXXIX

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SONETTO XXXVIII.

 

M
Entre quasi liquor tutto bollente

Il liquefatto vetro à la man cede,
     Qual più brama l’Artefice prudente
     Forma vaga, e gentil prender si vede.
Così mentre vivesti entro l’ardente
     Fiamma, ch’io già destai, forma ti diede
     Amor più, ch’altro mai Fabro possente
     De la tanto appo lui gradita fede.
Ma come perde ogni calor in breve
     Il fragil vetro, e di leggier si spezza
     Spargendo al fin l’altrui fatiche à terra.
Così de la tua fè l’ardor fù lieve,
     Debil percossa poi d’altra bellezza
     Spezzolla e ’l mio sperar chiuse sotterra.