Rime (Andreini)/Sonetto XXXVIII
Questo testo è stato riletto e controllato. |
Isabella Andreini - Rime (1601)
Sonetto XXXVIII
◄ | Sonetto XXXVII | Sonetto XXXIX | ► |
SONETTO XXXVIII.
M
Entre quasi liquor tutto bollente Il liquefatto vetro à la man cede,
Qual più brama l’Artefice prudente
Forma vaga, e gentil prender si vede.
Così mentre vivesti entro l’ardente
Fiamma, ch’io già destai, forma ti diede
Amor più, ch’altro mai Fabro possente
De la tanto appo lui gradita fede.
Ma come perde ogni calor in breve
Il fragil vetro, e di leggier si spezza
Spargendo al fin l’altrui fatiche à terra.
Così de la tua fè l’ardor fù lieve,
Debil percossa poi d’altra bellezza
Spezzolla e ’l mio sperar chiuse sotterra.