Rime (Andreini)/Sonetto XXVI

Sonetto XXVI

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Sonetto XXV Madrigale IX

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SONETTO XXVI.


Q
Uando Sdegno gli sproni aspri, e pungenti

Mi pone al fianco il cor di te si duole;
     Ond’io formo i concetti, e le parole
     Da sfogar teco i duri miei lamenti;
Ma come al gran soffiar de’ maggior venti
     Caliginosa Nube fuggir suole:
     Così nel tuo apparir vago mio Sole
     Parte lo sdegno, e fuggono i tormenti.
Se di lagnarmi poi prendo consiglio
     Finisco al cominciar le gravi offese,
     E ride il cor quand’è severo il ciglio.
Madre così qualhor tremante rese
     Con le minaccie il pargoletto figlio
     Tanto l’accarezzò, quanto l’offese.