Rime (Andreini)/Sonetto XXVI
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Isabella Andreini - Rime (1601)
Sonetto XXVI
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SONETTO XXVI.
Q
Uando Sdegno gli sproni aspri, e pungenti Mi pone al fianco il cor di te si duole;
Ond’io formo i concetti, e le parole
Da sfogar teco i duri miei lamenti;
Ma come al gran soffiar de’ maggior venti
Caliginosa Nube fuggir suole:
Così nel tuo apparir vago mio Sole
Parte lo sdegno, e fuggono i tormenti.
Se di lagnarmi poi prendo consiglio
Finisco al cominciar le gravi offese,
E ride il cor quand’è severo il ciglio.
Madre così qualhor tremante rese
Con le minaccie il pargoletto figlio
Tanto l’accarezzò, quanto l’offese.