Rime (Andreini)/Sonetto LXXXVI
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Isabella Andreini - Rime (1601)
Sonetto LXXXVI
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SONETTO LXXXVI.
S
Coprami pur’ Amor di sdegno armate Quelle, che già vid’io luci ridenti,
Scacci con le paure gli ardimenti,
E s’addorma per me sempre pietate;
Sieno pur tante in voi nevi gelate
Quante ne l’alma mia faville ardenti,
Sieno i diletti al venir tardi, e lenti,
Pronti gli sdegni, e le sventure alate;
Non mi porga giamai vigor, ne spazio,
Ch’io sol respiri; aprami sempre il fianco,
Nè mai si veggia di ferirmi sazio;
Al maggior uopo ogni soccorso manco
Vengami, e sia perpetuo ogni mio strazio;
Ch’unquà non fia ’l mio cor d’amarvi stanco.