Rime (Andreini)/Sonetto LXXXIX

Sonetto LXXXIX

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Madrigale XLIX Sonetto XC

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SONETTO LXXXIX.


S
E prato io veggio di bei fiori adorno,

Antro, Colle, Campagna, ò Bosco, ò Rìo
     A te volgo il pensier Tirsi ben mio,
     A te mio Sol con la memoria torno;
E dico, ò per me lieto, e chiaro giorno
     S’ei fatto al mio languir cortese, e pìo
     Per compiacer l’honesto mio desio
     Meco facesse quì dolce soggiorno.
Te chiamo ogn’hor, te, c’hò nel cor’impresso
     Tirsi per far le voglie mie contente
     De la beltà, che ’n te tanto mi piacque.
Ma qual egro son’io da febbre oppresso,
     Che di spegner desia la sete ardente,
     E ’nvan di chiara Fonte agogna l’acque.