Rime (Andreini)/Sonetto CXVII
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Isabella Andreini - Rime (1601)
Sonetto CXVII
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SONETTO CXVII.
Q
Uegli, onde l’alma e già da me divisa, Per cui verso ad ogn’hor lagrime tante,
Che fatto è sol di sua bellezza amante
M’hà pur (ohime) perche l’adoro ancisa,
In mezo un bosco sovr’un tronco affisa
Sparso di morte il languido sembiante
Con le Fere parlando, e con le Piante
Dicèa piangendo, e sospirando Nisa.
Ahi quando al nobil volto apersi il petto
Mille giunsermi al cor pungenti spine,
Onde gli affanni miei non han mai posa.
O di dolce principio amaro fine.
Ma chi pernsato havrìa, che crudo effetto
Piover devesse in noi stella pietosa?