Rime (Andreini)/Sonetto CXCII
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Isabella Andreini - Rime (1601)
Sonetto CXCII
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SONETTO CXCII.
A
Hi Alma, ahi di te stessa homai t’incresca, Se fosti sol per l’alte Sfere eletta
A che folle del Mondo agogni l’esca
Mentre à l’occaso il viver mio s’affretta?
In terra quanto i desir nostri invesca
Quasi mortal veleno i sensi infetta.
Consenti dunque, che l’età men fresca
Almen doni al Signor, che pìo n’aspetta.
Di Christo solo il glorioso nome
Formin gli accenti miei, ned altro core
Habbia ’l petto; ne ’l core altro desìo.
Sgombra de’ falli tuoi le antiche some,
Lavi sordido limo acqua d’oblìo,
Nè senso altro sia ’n me, che di dolore.