Ricordanze della mia vita/Parte terza/LVI. Delusione

LVI. Delusione

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LVI

(Delusione).

Santo Stefano, 7 maggio 1857.

... Se vedi tuo nipote digli, che se io ora fossi dimandato se voglio o no andare in America, io ora non accetterei affatto. Prima accettavo, perché credevo che non ci fosse a sperare meglio, e che le potenze si contentavano di questo espediente: ora che pare che elle non se ne contentano, è chiaro che ci è altro a sperare; e in questa condizione di cose crederei che sarebbe una sciocchezza accettare, e cosí privarsi della speranza del meglio. Ma io vorrei che tu mi dicessi, se sai, che ci è di vero: e se l’affare dell’Argentina è stato davvero disapprovato, o pure è stato detto solamente che questo espediente non basta, e ci bisogna altro. Se è stato disapprovato, non s’andrá: se poi, come credo, si è detto solamente che non basta, allora si anderá, e tutti per forza, e fra non molto tempo. Si prendesse qualunque risoluzione, e fosse subito!

E di Raffaele nostro nessuna lettera! nessuna novella! Eppure avremmo potuto avere qualche lettera da Calcutta. Sia benedetto mille volte quel caro e sventurato nostro figliuolo. Quanto vorrei vedere e riabbracciare quel caro figlio!