Renovatione della Chiesa/Lettere personali/5
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lettera 5
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A SUOR CARITÀ RUCELLAI
SAN GIOVANNINO
Reverenda in Cristo Madre, salute nel Signore.
Ricevetti la vostra de’ 22 del presente, per la quale ho inteso, se ben prima da Suor Maria Francesca mi era stato fatto noto, come il Signore si è compiaciuto di eleggervi per guida e custode di cotesto suo piccol gregge. E veramente si può credere che questa sia stata la sua volontà, poiché l’eletione è stata tanto uniforme e concorde. Et se bene il peso vi par gravissimo, come in vero è, non dubitate che chi ve l’ha dato ve l’aiuterà anco a portare se vi considerate in tutto e per tutto in lui, come credo facciate. E non vi sgomenti l’havere a provedere il monasterio, sapendo che gli è scritto che il Signore non lassa mancar nulla a quelli che lo temono (cf. Sl. 33,10); e quando ancora mancassi qualche cosa alle vostre figliuole, rallegratevi che esse abbino occasione d’esercitare in qualche parte quello che con voto tanto solenne habbiamo promesso, dico la santa povertà, quale il nostro Sposo tanto amò e sublimò in se stesso.
Dite in su la vostra che vi par grave il peso che il Signore vi ha dato ancora per havere a sodisfare a tutte; al che mi sovviene in mente ricordarvi quel che fece quel Santo Luigi Beltrando quando fu eletto Priore, dico che scrisse sopra alla sua cella, ma molto più penso io si scrivesse nel cuore, quelle belle parole dell’Apostolo: Si adhuc hominibus placerem, Christi servus non essem (Gal. 1,10). Tanto pare a me che si convenga fare a chi si trova haver tal peso, dico mettere inanzi l’honore e gloria di Dio, facendo quel tanto che a lui si conviene; poi nel resto quietarsi in tutto quel che gl’ occorre.
Penso ancora che il vostro procedere, charissima madre, sarà secondo il voler di Dio e salute dell’anime ogni volta che il tutto sarà fatto da voi con la santa carità, della cui tenete il nome, l’esercitio della quale, insieme con l’altre virtù, tengo per certo che già haviate tanto in pratica che con facilità grande lo mostrerete non solo con le parole ma molto più con l’esemplo, a tutte le vostre figliuole e suddite. Parmi che facciate benissimo a domandare aiuto e picchiare alle porte della divina misericordia, ma mi duol bene non essere io tale che vì possa aiutare e implorare da Dio quel tanto che bramate; ma in supplimento della mia tiepidità e negligentia, non mancherò tenervi raccomandata a tutte queste madre e sorelle.
Non dirò altro, salvo che vi mettiate sempre avanti alli occhi il bene e perfetione della religione, e tutte quelle cose di molte volte havete havuto lume da Dio e stimolo in voi stessa. Perdonatemi se col mio dire vi avessi infastidita; e quando vi trovate ne più intimi abbracciamenti con lo Sposo, fate memoria di me vile peccatora, che ve ne prego di tutto cuore, pregandovi ancora siate contenta raccomandarmi alla nostra cugina, a Suor Maria Eletta, alle nipote della nostra R.da Madre Priora, che ancor lei fa il simile a tutto il vostro collegio.
Del nostro Monastero Santa Maria delli Angeli da San Fridiano, il dì... di luglio 1593.
Di V. R.tia
Suor Maria Maddalena de’ Pazzi