Renovatione della Chiesa/Lettere personali/3
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lettera 3
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ALLE MOLTO REVERENDE IN CHRISTO JESU SORELLE SUOR DIAMANTE E SUOR MARIA FEDELE DI S. GIOVANNINO DI VIA S. GALLO. FIRENZE
Molto Reverende in Christo Jesu Sorelle, salute nel suo pretiosissimo Sangue.
La presente sarà in risposta di una vostra compassionevole, per la quale ho inteso come quella vostra tribulatione va ogni dì più crescendo, del che tanto ve ne compatisco che possibil non è con penna esprimerlo e, per rimediare a tal caso, se fusse bisogno, sarei pronta e parata a dare il proprio sangue acciò che voi potessi possedere quella tanto da voi desiderata pace interiore et esteriore. Vi condolete, nella vostra, di aver quasi che perso ogni speranza, per vedere che del continuo s’agumenta la tribulatione; al che vi conforto a star ferme e stabile, però che la perseveranza è quella che è coronata.
Considerate, sorelle dilettissime, quanto sia breve la presente vita, la quale è una militia e battaglia (cf. Job. 7,1; Regula carmelita, cap. XIV). Et a noi non debba parere fatica il combattere per la gran retributione che n’è promessa, del’ eterna beatitudine, dove possederemo quelle cose che occhio non vide, né orecchio udì, né mai sono scese in cuor di huomo (cf. 1 Cor. 2,9); e non si può possedere questi gran beni se non mediante il molto patire. Quando per la continua e forte battaglia vi pare mancare nelle tribulationi, ricorrete al salutifero albero della croce, e quivi sarete fortificate della virtù del preziosissimo Sangue di Jesu Christo. Et pensate che il pietosissirno Signore non permette mai tentatione o ver tribulatione a suoi eletti, che sia sopra le lor forze (cf. 1 Cor. 10,13). E però quando siamo in simil casi doviamo porre gran speranza nel’ aiuto di Dio, ringratiando sua divina Maestà che ci porga occasione conformarci al nostro caro Sposo crocifisso, offerendo a lui quella tribulatione in unione della sua acerbissima passione. E non dando voi occasione alcuna che lei avesse a procedere in questo modo, privandovi delle vostre consolationi per non la provocare, potete stare con l’animo quieto, godendo d’essere fatte degnie di patire contumelie per il nome di Jesu Christo (cf. Act. 5,41). Et se trovate dificultà et impedimenti a li esercitii spirituali, ricordatevi di quella sentenza che dice il Signore nel’ Evangelio: Arcta est via que ducit ad vitam (Mt. 7,14); et ancora riducetevi a memoria le persecutione de santi martiri, quali furono perseguitati in tanti modi: nel’ honore, nella roba e nella propria vita, con tanta pazienza tolerorno il tutto per rendere al lor Redentore amore per amore e sangue per sangue.
Quando pare a voi, sorelle carissime, che la navicella del’ anima vostra stia per rompersi, buttate nel mare della tribulatione l’àncora della speranza, pigliando confidenza nel divino adiutorio, dicendo col Profeta nel Salmo XXVI: Si comistant adversum me castra, non timebit cor meum: si exurgat adversum me proelium, in hoc ego sperabo (Sl. 26,3). E non habbiate alcun timore, che il misericordiosissimo Iddio non si lascerà superare dalla vostra confidenza. Et ama tanto le anime nostre, che molto più concede di quello che se gli dimanda (cf. Ef. 3,20); et egli ha detto che ciò che chiederemo al Padre nel nome suo, ci sarà dato (cf. Jo. 14,13); quando però sono cose espedienti al honor suo e salute dell’anime, come per gratia di Dio mi pare questo vostro desiderio.
M’ imponete per la vostra che io a guisa di san Pietro supplichi il Signore che si degni porgere aiuto a questa navicella; il che, ancorché inabile, non ho mancato di fare. E desidero che le mie preghiere sien tali che inclinino il clemente Signore a consolarvi, acciò non restiate defraudate di quanto bramate. Et in questa gran solennità della gloriosa Vergine Maria, giorno della sua assuntione, mi ingegnerò con grande istanza di porgergli questa supplica, pregandola, con ogni affetto a me possibile, si degni concederci questa gratia, acciò con maggiore libertà possiate servire al Signore et eseguire i vostri santi esercitii. Et ancora io, sorelle dilettissime, per quanto posso vi prego siate contente farmi partecipe delle vostre orationi.
Mi sono state molto grate le cose che mi mandasti, e ve ne ringratio assai. Con la presente vi mando un Jesu portante la croce, pensando, col risguardar quello, potrete con maggiore hilarità e contentezza portar questa croce.
Non vi dico che mi raccomandiate a la nostra cugina perché non so se volete che lei sappia che mi abbiate scritto; se non vi dà noia, haverò a caro mi raccomandiate a lei dicendo che preghi Dio per me. Né occorendomi altro per questa, farò fine, con raccomandarmi per mille volte a voi.
Il Signore vi conceda la sua gratia.
Del nostro Monasterio Santa Maria degli Angeli da San Fridiano. A dì 12 agosto 1592.
Vostra in Christo Jesu minor sorella
Suor Maria Maddalena de’ Pazzi
Vi prego istantissimamente che di qui alla festa di San Michele Arcangelo facciate particolare oratione per il nostro Monastero, perocché abbiamo a fare l’eletione della nuova Madre Priora ed insieme di tutti gli altri uffici, supplicando il Signore ci conceda l’assistenza del suo Santo Spirito acciò le cose abbiano a succeder secondo l’onore di Dio e buon essere della Religione.