Renovatione della Chiesa/Lettere personali/27
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lettera 27
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ALLA MOLTO MAGNIFICA E CARA NIPOTE MADONNA CATERINA BUSINI
Alla molto Magnifica e cara Nipote Madonna Caterina Busini.
In risposta della tua, lo svenato Agnello Cristo Gesù parla a te, sua diletta anima, e dice: Anima mia cara, redenta col mio Sangue, per l’infinito amore che ti ho ab aeterno portato, se brami in questi otto giorni che sono avanti la festa di tutti gli miei Santi, che con somma gloria stanno fruendo me, loro Iddio, in paradiso, conviene che con veloci passi cammini per qualche via ch’ io ti lasciai. Sappi, anima mia, che la più breve e labboriosa si è la via della purità del cuore perché, avanti l’anima sia in tutto purificata da ogni affetto creato e di se stessa, le conviene fare come fa lo scultore che fa una statua, che per farla perfetta sempre leva; così fa riguardevole l’opera sua. E l’anima che aspira unirsi con me, suo Dio, sempre conviene che con lo scarpello della mortificatione interna delle sue passioni e affetti propri e dell’esterna dei suoi sentimenti, levi ogni imperfetione e ombra di peccato acciò così purificata venga a ferire con la sua candidezza il mio divin cuore, e per tal ferita amorosa me gli doni per unione di spirito in questa mortale vita e nell’altra per fruitione di gloria. E per potere con facilità ciò ottenere, ricorrerai la mattina per ajuto alla Beata Vergine e a tutti gli nove cori degl’ Angioli, pregando offerischino il mio Sangue all’eterno Padre per la remissione di tutti i peccati che in pensieri hai offeso la mia bontà, dicendo l’Inno Ave Maris stella, raccomandando il Sommo Pontefice.
A mezzogiorno ricorrerai al coro degl’ apostoli, martiri e confessori, con pregarli ch’ offerischino a me, divino Verbo, tutte le pene, dolori e affliggimenti sostenni per trentatré anni interamente, per la remissione di tutte le offese che nel parlare m’hai fatte, raccomandando tutti che sono in peccato mortale, dicendo cinque Paternostri e cinque Avemarie alle mie cinque piaghe.
La sera ricorrerai al coro delle vergini, vedove e conjugate, pregandole che offerischino allo Spirito Santo tutte le opere interne ed esterne ch’ io operai per vostra redentione, per remissione di tutte le offese mi hai fatto nell’ationi tue, racomandando tutti i religiosi, dicendo l’Inno Veni Creator Spiritus. Ora, diletta mia, t’ho insegnato quello mi è grato che tu facci in questi otto giorni in preparatione a tanta solennità, che se questo con fervore farai, io ti presenterò in tal giorno al Padre mio e t’arricchirò di gratie e doni celesti acciò possi sormontare al mio celeste regno del mio eterno Padre. Ti benedica lo Spirito Santo, ti corrobori, e io Verbo t’andrò illuminando.
Li 24 ottobre. [dopo il 1591]
Vostra cara zia
Suor Maria Maddalena de’ Pazzi