Renovatione della Chiesa/Ammaestramenti/28

Ammaestramenti, avvisi e ricordi
XXVIII. Della mortificazione

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1. Jesu si compiace e riposa in quell’anima che è mortificata in tutte le sua potenzie e sentimenti, e che tiene la concupiscibile e irascibile di modo a freno che l’una non desideri nessuna cosa contro la volontà di Dio e l’altra non si muova o risenta se non in quelle cose che appartengono all’honor di Dio e salute del prossimo.

2. Non passi nessun dì che non vi mortifichiate, o nel risguardare alcuna cosa o in parlare etiam che sia di Dio, privandovi di tal gusto per maggior gloria sua; e il simil farete nell’udire e in tutte le vostre azione.

3. Nel cibarvi mortificatevi sempre in qualche cosa che non vi sia di nocumento.

4. Non prendete mai il cibo per diletto ma per necessità, con dolore e con odio di voi stessa per havere a cibare il vostro nimico corpo che sempre ricalcitra contro di voi.

5. Doletevi d’haver in vano speso quel dì che non havete mortificato voi medesima.

6. La beatitudine della povertà di spirito pare a me che più convenga a noi religiosi (se bene ancora a tutti gl’altri). Questa si può conseguire con annegazione di tutte le proprie voglie (ben che minime), però un vostro continuo esercizio sia un’ interna et esterna mortificazione di voi stessa.

7. Il cuore della religiosa deve sempre portar la croce della mortificazione di non far mai la propria volontà; però se havete pensato di venire alla Religione per haver sempre consolazione, vi troverete ingannata.

8. Bisogna, sorella, prima disfarsi a sé chi vuol rifarsi a Dio.

9. Attendete a contrariar voi stessa con la continua mortificazione, e vedrete che Dio si concentrerà nel vostro cuore più che per qualsivoglia altro esercizio d’orazione e contemplazione.

10. Se ben lo stato solitario è di gran perfezione, nondimeno io stimo più di vivere in congregazione perché continuamente ci è occasione di dar morte a se stessa mediante l’annegazione della propria volontà.

11. Se havete per oggetto nel vostro operare di dar vita a voi medesima e a vostri appetiti, e non di dare a quelli morte in verità acciò possa Dio vivere in voi, resterete sempre viva a voi stessa nella parte interna.

12. Non potete vivere a Dio se ogni dì mille volte non morite a voi stessa e a propri comodi.

13. Chi veramente vuol servire a Dio, altro non deve fare che per mille vie e modi, a ogn’ ora et ogni momento, dar morte a se stessa.

Avvertite che Dio ricerca una morte retta, senza la quale non farete mai cosa nessuna; ma non pensate potervi dar questa morte retta col latte e mele in bocca d’una dolcezza interna ed esterna perché non può essere che non senta dolore chi veramente muore.