Racconti fantastici (Nodier)/Il sogno d'oro/Capitolo VII - Lo spirito di Dio

Il sogno d'oro - Capitolo VII - Lo spirito di Dio

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Charles Nodier - Racconti Fantastici (1890)
Traduzione di anonimo (1890)
Il sogno d'oro - Capitolo VII - Lo spirito di Dio
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CAPITOLO VII.

Lo spirito di Dio.


All’indomani apparve nell’aria uno di quegli spiriti di Dio che voi non avete visto fuor che in sogno che si librava nell'aria, ascendeva, sembrando a volte perdersi nell’eterno azzurro, ridiscendeva ancora, e si dondolava a tali altezze che il pensiero non può misurare, su larghe ali azzurre, come una gigantesca farfalla. Mano, mano ch'egli si avvicinava, lo si vedeva svolgere gli anelli d'una capigliatura bionda come l’oro nella fornace, ed egli si lasciava andare in balia delle correnti aeree che lo cullavano, stendendo le sue braccia d’avorio e la sua testa abbandonata ai più piccoli usi celesti.

Poi egli posò, balzando coi piedi sui fragili rami, senza posar sopra una foglia senza far piegare un fiore poi volò accarezzandola col battito delle tue ali, attorno alla fossa recente di Xaïloun.

— E che! esclamò egli. Xaïloun è dunque morto, Xaïloun che il cielo aspetta, morto per la sua innocenza e la sua semplicità? e dalle larghe ali azzurre, che accarezzavano la fossa di Xaïloun foce cadere nel mezzo della [p. 55 modifica]terra che la copriva una pennina che subito mise radice germogliò e si sviluppò come il più bel pennacchio che abbia coronato mai la tomba dei re, e ciò fece per meglio rinvenirla.

Allora scorse il poeta che s’era addormentato nella morte come in un sogno felice, le fattezze del quale ridevano di pace e di felicità.

— Anche il mio Lokman, disse lo spirito, ha voluto ringiovanire per avvicinarsi a noi, quantunque non abbia trascorso che un piccolo numero di anni fra gli uomini che non hanno avuto il tempo ahimè! di profittare delle sue lezioni. Tuttavia vieni, fratel mio, vieni con me, svegliati dalla morte per seguirmi; andiamo alla luce eterna, andiamo a Dio.

Nello stesso tempo scoccò un bacio di risurrezione sulla fronte di Lokman, lo sollevò leggermente dal suo letto di muschio e lo lanciò così profondamente nel cielo che l’occhio delle aquile penò molto a cercarli prima d’essersi aperto del tutto alla loro partenza.

Questa è la storia dell’angelo.