Questa, che ier'io colsi appresso il fonte
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Questo testo fa parte della raccolta Sonetti d'alcuni arcadi più celebri/Girolamo Tartarotti
II1
Questa, che ier’io colsi appresso il fonte
Ghirlanda umìl di rose e di viole,
Pria che alcun si destasse, e pria che il Sole
Illustrasse la cima alta del monte:
5Donna gentil, le di cui rare e conte
Opre la patria nostra onora e cole,
A te ne mando, onde alla nuova prole
Tu ne cinga per me la nobil fronte.
Che quando poi dell’onorata spada
10Il vedrò cinto, e ’n mezzo al Trace e al Moro
Alle vittorie ei s’aprirà la strada,
Io vuo’ tessergli allora altro lavoro,
E vuo’, che d’altra man cinto sen vada
D’un trionfal vittorioso alloro.
Note
- ↑ Nella nascita d’un figlio del Col. Mayerle.