Quest'erto colle, che di nuovi allori
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Questo testo fa parte della raccolta Sonetti d'alcuni arcadi più celebri/Michele Giuseppe Morei
VII
Quest’erto colle, che di nuovi allori
Oggi miriamo, e di bei mirti cinto,
Fu da i prischi d’Arcadia almi Pastori
Con giuochi, e sacrifici ognor distinto.
5Qui sparse il crin di nobili sudori
Ercole allor, che da giusta ira spinto,
Le tolse vacche ritrovando, e i tori,
Al suol gettò l’empio ladrone estinto.
Or sciolgan pur l’usato canto adorno
10L’Arcadi Muse, e in questi erbosi scanni
Lodin lui, che apprestò sì bel soggiorno.
Nè più d’Alcide i favolosi affanni;
Ma sol d’Olinto i veri pregi intorno
S’odano, e viva oltra il confin degli anni.