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Talibus anspiciis si te victoria circum
Luserit, et vultu, quo tibi lusit, adhue:
Sis foelix Europa licet, fae livior ob quana
Sors aeterna tui tunc erit Imperii!
V
Dell’Esquilin qualor sul colle altero
M’accoglie il sacro ed ammirabil tetto,
E l’umil cuna io veggio, ed il primiero
Povero e vil del mio Signor ricetto;
5Oh quale in contemplar l’alto mistero
Nuovo m’accende il cuor tenero affetto!
Per cui di sante voglie empio il pensiero,
Ed altro provo, che mondan diletto.
Qui, dico allor, sciolse i vagiti e il pianto
10L’eterno Re, quando non d’ostro e d’oro,
Ma cinto apparve di servile ammanto.
Oh eccelso pegno, oh ricco almo tesoro!
Altri di scelte gemme, io d’umil canto
Rozzo Pastor la tua grandezza onoro!
VII
Quest’erto colle, che di nuovi allori
Oggi miriamo, e di bei mirti cinto,
Fu da i prischi d’Arcadia almi Pastori
Con giuochi, e sacrifici ognor distinto.
5Qui sparse il crin di nobili sudori
Ercole allor, che da giusta ira spinto,
Le tolse vacche ritrovando, e i tori,
Al suol gettò l’empio ladrone estinto.
Or sciolgan pur l’usato canto adorno
10L’Arcadi Muse, e in questi erbosi scanni
Lodin lui, che apprestò sì bel soggiorno.
Nè più d’Alcide i favolosi affanni;
Ma sol d’Olinto i veri pregi intorno
S’odano, e viva oltra il confin degli anni.
VII
Quando le vostre colle mie pupille
Si vibraron tra lor guardi di amore,
Zappi. Tom. I. | 15 |