Quel vago impallidir, che 'l dolce riso
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Questo testo fa parte della raccolta The Oxford book of Italian verse
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UEL vago impallidir, che ’l dolce risoD’un’amorosa nebbia ricoperse,
Con tanta maestade al cor s’offerse,
4Che li si fece incontr’a mezzo ’l viso.
Conobbi allor sì come in paradiso
Vede l’un l’altro: in tal guisa s’aperse
Quel pietoso pensier, ch’altri non scerse,
8Ma vidil’io, ch’altrove non m’affiso.
Ogni angelica vista, ogni atto umile,
Che già mai in donna, ov’amor fusse, apparve,
11Fôra uno sdegno a lato a quel ch’i’ dico.
Chinava a terra il bel guardo gentile,
E tacendo dicea, com’a me parve:
14‘ Chi m’allontana il mio fedele amico? ’