Quel ferro, oimè! che dal tuo corpo tolse
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Questo testo fa parte della raccolta Poesie varie (Marino)/Versi di occasione
xxxix
per l’amico marcantonio d’alessandro
decapitato in Napoli.
(1606)
Quel ferro, oimè! che dal tuo corpo tolse
la nobil alma e ’l capo tuo recise,
de la mia speme a un colpo il fil recise,
de la mia vita a un punto il nodo sciolse!
Che non fe’, che non disse, o quai non vòlse
del tuo scampo tentar sagaci guise
il tuo caro fedel? Ma nol permise
il Ciel, che del tuo duol poscia si dolse.
Usai per altrui man froda pietosa;
ma vidi Astrea, che ’n me la spada strinse,
e minacciommi rigida e crucciosa.
Timor di me, pietá di me ti vinse;
sí ch’io piansi fuggendo. Ella, sdegnosa,
due vite amiche in una morte estinse.