Quel cieco Amor, cui cieca turba adora
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Questo testo fa parte della raccolta Sonetti d'alcuni arcadi più celebri/Antonio Maria Tommasi
I
Quel cieco Amor, cui cieca turba adora
Come suo Nume, ed è suo fier Tiranno,
Di poche rose i suoi seguaci infiora,
E mille figge in lor spine d’affanno.
5Pur quegli Stolti il duol, ch’entro gli accora,
Soffrendo, il rio Signor fuggir non sanno,
E gli fan voti, e benedicon l’ora,
In cui gli trasse nell’iniquo inganno.
Poichè sovente una bugiarda spene
10Vie più gli accende, e dice: oh qual contento
Nascerà in breve al cuor da tante pene!
Folli! Ma cento pur sentiro e cento
Servi d’Amore alfin l’aspre catene
Bestemmiar tra vergogna, e pentimento.