Quegli aspidi lucenti
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Questo testo fa parte della raccolta Poesie varie (Marino)/Le canzoni e i madrigali amorosi
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Pendenti in forma d’aspidi.
Quegli aspidi lucenti,
che, d’oro e smalto in picciol orbe attorti,
da l’orecchie pendenti,
vaga Lilla, tu porti,
dimmi: che voglion dir? Sí, sí, t’intendo:
son de le pene altrui crude ed indegne
misteriose insegne;
ché, qual aspe mordendo,
cruda ferisci altrui, sorda non senti
preghi, pianti o lamenti.