Quattro canti militari dell'antica Grecia/Prefazione
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Le azioni forti procedono dai forti pensieri; e il corpo ad altro non piega che al voler della mente: esso è la materia sotto lo strumento dell’artefice, che è la mente di quello. Nè il corpo la vince o signoreggia, se non allora che trovala inerte, vuota, e annebbiata da foschi vapori. A forti pensieri assuefatta, ella non può che fortemente volere. A ciò sopperiscono i Canti, ch’io vi presento, tramandatici dall’antica prudenza, dal patriottismo di genti, che a noi furono e sono consorti, primitive e sole, di grandissime glorie, di non minori sventure — le genti di Grecia. Essi appartengono all’umanità che è di tutti i tempi; sono figli del vero, la cui vita non ha tramonto. Per questo non ci troverete un sol Mito che li separi dalla civiltà d’oggidì. Seguitiamone il grido, traduciamone in atto il sentimento quando che sia, se il nemico ci assalti... Noi felici se avvenga che un eco ci ridestino in petto le voci degli avi nostri! — Essi furono forti perchè prudenti; e furono invitti insino a tanto che prudenti e forti si seppero conservare.
SEVERIANO FOGACCI