Quasi in campo di Marte, in chiuso loco
contro mi vien di rete e d’arco armato,
non ignudo, non cieco e non alato
il mio novello Amore, il mio bel foco.
5Già mi saetta, e contrastar val poco,
emulo del bel viso, il braccio amato.
Già m’imprigiona, e misero e beato
perdo in un punto stesso il core e ’l gioco.
Fuggitivo il mio cor, quasi farfalla 10intorno alo splendor del caro oggetto
vola al volar dela volubil palla.
E quanti colpi intanto il mio diletto
m’aventa con la man, che mai non falla,
tanti fa nodi al’alma e piaghe al petto.