Quando il gran Scipio dall'ingrata terra
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Questo testo fa parte della raccolta Sonetti d'alcuni arcadi più celebri/Carlo Innocenzo Frugoni
IX1
Quando il gran Scipio dall’ingrata terra,
Che gli fu patria e ’l cener suo non ebbe,
Esule egregio si partì, qual debbe
Uom che in suo cuor maschio valor rinserra:
5Quei, che seco pugnando andar sotterra,
Ombre famose, onde sì Italia crebbe,
Arser di sdegno, e ’l duro esemplo increbbe
A i Geni della pace e della guerra.
E seguirlo fur viste in atto altero,
10Sull’indegna fremendo offesa atroce,
Le virtù antiche del Latino impero:
E allor di Stige sulla nera foce
Di lui, che l’Alpi superò primiero,
Rise l’invendicata Ombra feroce.
Note
- ↑ Scipione Africano, quando se n’andò esille volontario a Linterno.