Qualor le labra a le tue labra accosto
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Questo testo fa parte della raccolta Leonardo Quirini
III
AMORI
Qualor le labra a le tue labra accosto
e de l’anima il fior suggo coi baci,
da due rose sent’io fresche e vivaci
aura spirar di cinnamo e di costo.
Poi di teco morir, Clori, disposto
in fra nodi scambievoli e tenaci,
mentre suscita Amor dal sen le faci,
loco tento piú dolce e piú riposto.
Pugnando allor con gl’impeti del core,
nel sen con la man candida e vezzosa
neghi l’alma raccor, ch’uscir vuol fòre.
Ma de la brama fervida amorosa
con la destra temprando il fiero ardore,
s’una man fu crudel, l’altra è pietosa.