Qualor di vagheggiar desio mi spinge
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Questo testo fa parte della raccolta Poesie varie (Marino)/I sonetti amorosi
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al pensiero
in una lontananza
Qualor di vagheggiar desio mi spinge
colei c’ha di mia vita eterno impero,
Amor nel vago e cupido pensiero
quasi visibilmente a me la finge;
e ’l sembiante gentil forma e dipinge
con sí vivi color, sí pari al vero,
che, lungi il cor dal caro obietto altero,
pur come presso a sospirar costringe.
Ei, novo Zeusi, a l’oriente tolto
l’oro, l’ostro a l’aurora e i raggi al sole,
il bel crin ne figura e gli occhi e ’l volto.
Ma, poi che le dolcissime parole
l’alma non ode: — Ahi! — dice — il pensier stolto
schernire anch’egli e tormentar mi vòle! —