Qualor di nuovo e sovruman splendore
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II
Qualor di nuovo e sovruman splendore
In me Nice rivolge i lumi ardenti,
Nè degnando mirar su l’altre genti,
Tutto prova in me solo il suo valore;
5Ognun de’ sguardi suoi mi passa il cuore
Per la via, che ben sanno i rai lucenti;
E giunto a lui, con non so quali accenti
Si ferma seco a ragionar d’amore.
E solo Amor, che in compagnia di quelli
10M’entrò nel sen, potrìa ridire altrui
Di quai gran cose ognun di lor favelli.
Già nol poss’io, perchè in mirar que’ dui
Fonti della mia fiamma, occhi sì belli,
In lor fuori di me rapito io fui.