Qual mi destano in petto alto stupore
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Questo testo fa parte della raccolta Sonetti d'alcuni arcadi più celebri/Giulio Bussi
XII1
Qual mi destano in petto alto stupore
Queste, che gran pennello in tele avviva,
La romana Lucrezia, Elena argiva,
L’una d’amor trofeo, l’altra di onore!
5Quella, perchè la colpa ebbe in orrore,
De Regi suoi l’augusta Patria ha priva;
Questa, perchè gradì d’esser lasciva,
Fè la famosa Troia esca d’ardore.
Oh scherzo di destin troppo spietato!
10La potenza di Priamo allor fu doma
Sol da ciò che ai Tarquini avria giovato.
Tebro, avriano i tuoi Re serto alla chioma,
Santo, vivrebbe ancor Troia, se ’l fato
Dava Lucrezia a Sparta, Elena a Roma.
Note
- ↑ Elena e Lucrezia dipinte in un quadro.