Qual Uom se 'n va talor, cui di repente
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Questo testo fa parte della raccolta Sonetti d'alcuni arcadi più celebri/Orazio Petrochi
VI1
Qual Uom se ’n va talor, cui di repente
Strano prodigio appare, o cosa vede,
Che i sensi frali, e la credenza eccede,
Talchè si muove appena, e si risente:
5Tal me ’n vò se fermo, e ben sovente
Soglio fermar, l’Appia mirando, il piede,
E per spazio lunghissimo non crede
L’occhio a sè stesso, e la stupita mente.
E mentre osservo le reliquie intorno,
10Reliquie eccelse, che rimangon fuora,
E fanno il Piano, e fanno il Colle adorno;
Oh quanto maestosa, esclamo allora,
Quanto o bell’Appìa sarai stata un giorno,
Se han maestà le tue ruine ancora!