Puerili (Leopardi)/Versi sparsi
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8
VERSI SPARSI
(1817-1819)
1
Palazzo bello. Cane di notte dal casolare, al passar del viandante.
Era la luna nel cortile; un lato
tutto ne illuminava, e discendea
sopra il contiguo lato obliquo un raggio...
Dalla maestra via s'udiva il carro
del passegger, che, stritolando i sassi,
mandava un suon, cui precedea da lungi
il tintinnir de' mobili sonagli...
2
Sentia del canto risonar le valli
d'agricoltori...
3
Padron, se con lamenti e con rammarichi
si rimediasse alle nostre miserie,
bisognerebbe comperar le lagrime
a peso d'òr; ma queste tanto possono
le disgrazie scemar, quanto le prefiche
svegliare i morti con le loro istorie.
Ne' guai non ci vuol pianto, ma consiglio.
4
Sì come, dopo la procella oscura,
canticchiando gli augelli escon dal loco
dove cacciògli il nembo o la paura;
e il villanel, che presso al patrio foco
sta sospirando il sol, si rasserena
sentendo il dolce canto e il dolce gioco...
5
Vedendo meco viaggiar la luna...
6
Oh infinita vanità del vero!...
7
La speme che rinasce in un col giorno...
Dolor mi preme del passato, e noia
del presente, e terror dell'avvenire.