Prospetto biografico delle donne italiane/Alle mie leggitrici
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A Lady Morgan | ► |
ALLE MIE LEGGITRICI
Io stava da più mesi tutta occupata nella compilazione di un Prospetto biografico d’illustri Autrici Italiane, ed aveva in animo di darlo in luce, allorchè mi giunse una lettera da Londra scrittami da un rispettabile amico. La lessi, e fra le altre cose conteneva le parole che fedelmente riporto: „Lady Morgan ha dato alle stampe un libro intitolato L’Italie; descrive il viaggio da essa fatto nella nostra Penisola; vi sono molti articoli che risguardano il vostro sesso, e che non debbono starsene senza confutazione; li troverete qui uniti. È necessario che pensiate di proposito ad una ben meditata risposta, che risarcisca l’onore del sesso gentile e della Italia nostra”.
È facile lo immaginare con quanta ansietà io mi divorassi quegli Articoli, nè, conosciuti ch’essi siano, è difficile il concepire come io fossi in quel primo momento compresa da giustissimo risentimento. Lasciai luogo alla ragione di esercitare de’ suoi diritti, e ben presto mi avvidi che tutte quelle invettive, sebbene adoprate sotto cento diversi aspetti, tutte si dirigevano a tre oggetti importantissimi, dai quali era d’uopo il guarentirsi affine di non contrarre il carattere di tacitamente confessata reità. Sentii allora peraltro tutta la importanza del mio assunto, ed amaramente meco stessa mi dolsi, perchè sprovveduta d’ogni utile ajuto di pronto ingegno e di necessaria dottrina, male avrei riparato alla grave emergenza; tuttavia non fui bastante a moderare la brama intensa di trar dallo errore le ingannate genti, e questa si rese maggiore d’ogni altro, sebben prepotente, sentimento.
Determinai quindi di far precedere al mio Prospetto una Risposta alla dotta Viaggiatrice, la quale senza dubbio non da mal’animo condotta, ma ingannata da infedeli racconti avrà dato que’ cenni oltraggiosi, nè potrà tenere che per grato e sommamente accetto il vedersi fatta consapevole del vero.
Già ferma in questo pensiero diedi mano all’opera con quello zelo che parte dal cuore, perchè ispirato sì dalla giustizia e verità, che dall’amore e dall’onore della Patria, che in noi può tanto, e che tutto poter dovrebbe sulle anime gentili. Ora a Voi mi rivolgo, valenti mie Connazionali, e voi tutte a mio soccorso invoco, poichè deboli sono le forze mie! Io vi ringrazio perchè non men l’ingegno che il severo vostro costume offrono alla circostante Europa la più luminosa prova dell’assunto mio. Mille stansi fra Voi che di me migliori molto più atte sarebbero a degnamente trattare questa grande causa; ma perchè io, povera di talenti, sorgo prima all’aringo, non è perciò che loro io tolga il campo; anzi a compagne le invito.
Non cerco, nè bramo gloria; è molta gloria per me la scelta del soggetto, e tutta questa gloria io ripongo nel difendere il nostro onore, nell’esaltare la vostra pietà materna, nel palesare il saper vostro, e quello delle famose donne che vi precedettero. Se a voi, se a quelle, se a me stessa, siccome spero, avrò rivendicata una giustissima opinione, che in voi non andrà disgiunta da illustre fama, non mi dorrò poi se oppressa dalle amarezze, ovvero assalita da repentino malore cesserà questa mia vita, purché prima dato mi sia di condurre a fine questo, qualunque siasi, lavoro.
Così fortuna arrida alle giustissime mie brame; ed i chiari vostri fatti comproveranno le umili mie parole.