Prose della volgar lingua/Libro terzo/LXIII

Terzo libro – capitolo LXIII

../LXII ../LXIV IncludiIntestazione 01 ottobre 2009 75% Saggi

Libro terzo - LXII Libro terzo - LXIV

È Del tanto, che vuol dire quanto Per altrettanto, cioè Per altrettanta cosa, quanta è quella di che si parla, che si disse ancora in forma di nome, Altrotale, e Altrotali nel numero del piú. Et è Cotanto, che vale quanto val Tanto, se non che ella dimostra maggiormente quello di che si parla; onde dir si può, che ella piú tosto vaglia quanto vale Cosí grandemente: Madonna Francesca ti manda dicendo, che ora è venuto il tempo, che tu puoi avere il suo amore, il quale tu hai cotanto desiderato. Et è Duecotanto e Trecotanto, che sono Due volte tanto e Tre volte tanto; e fassene alle volte nomi, e diconsi nel numero del piú, e sono voci delle prose: Io avea tre cotanti genti di lui, cioè Tre volte piú gente di lui. Ultimamente è Alquanto; della qual voce Guido Guinicelli ne fece nome, e disse:

E voce alquanta, che parla dolore;

e il Boccaccio ancora, che disse: Ma io intendo di farvi avere alquanta compassione, e Alquanta avendo della loro lingua apparata. È Guari, molto usata dagli antichi, che vale quanto val Molto; la quale voce, come che si ponga quasi per lo continuo con la particella che niega, Non ha guari Non istette guari, non è tuttavia, che alcuna fiata ella non si truovi ancora posta senza essa, ma è ciò sí di rado, che appena dire si può che faccia numero. Sono Piú e Meno, particelle assai chiare e conte a ciascuno; le quali nondimeno alcuna volta, in luogo di questi nomi Maggiore e Minore si pigliano, sí come si presero dal Boccaccio, quando e’ disse: Della piú bellezza e della meno delle raccontate novelle disputando. Dall’una delle quali ne viene Almeno, e ancora Nondimeno Nientedimeno Nulladimeno, che son tutte tre quello stesso, delle quali tuttavia la primiera è la piú usata, e la ultima la meno. Vale quel medesimo ancora la Nonpertanto; vedesi nel Boccaccio: Nonpertanto quantunque molto di ciò si maravigliasse, in altro non volle prender cagione di doverla mettere in parole. È Per poco, che s’è posta alcuna volta, in vece di Quasi, dal medesimo Boccaccio: La quale ogni cosa cosí particolarmente de’ fatti d’Andreuccio le disse, come avrebbe per poco detto egli stesso, e altrove, Laonde egli cominciò sí dolcemente, sonando, a cantare questo suono, che quanti nella real sala n’erano, parevano uomini aombrati: sí tutti stavano taciti e sospesi ad ascoltare; e il re per poco piú che gli altri. È Tale, in vece di Talmente detta alle volte da’ poeti; e Quale, in vece di Qualmente, ma detta tuttavia piú di rado:

Qual sogliono i campion far nudi e unti,
avisando lor presa e lor vantaggio.