LXXII

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LXXII.


Voi, voi Fratacci con li colli torti,
     Siete il fracasso delle robbe mie,
     Per lambiccare in far dell’erberie
     4Tutte l’erbe che nascono in quest’orti.
Non vi basta, porcacci mal accorti,
     L’alchimia e le vostre ruffianíe;
     Ma far volete con le stregherie,
     8Che il diavolo vi porti vivi e morti.
Ahi del mondo canaglie imbrodolate,
     Che il giudizio di Dio vi s’apparecchi,
     11E siate al fuoco per giustizia date.
Ch’ove dovete scalzi fra gli stecchi
     Star in orazione, allor vi state
     14Con mantici e col fuoco, e con gli specchi.