Priapea/CXXXVIII
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Niccolò Franco - Priapea (1541)
CXXXVIII
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CXXXVIII.
Donne mie care, agl’occhi lividetti
Conosco, che v’è giunto il vostro mese,
E la venuta di messer marchese,
4Vi mette in guazzabuglio i canaletti.
Però bisogna a forza di confetti
E di vernaccia starvi in buone spese,
Ogn’opra usando acciocchè ’l vostro arnese
8Quanto più sia possibile, si netti.
E se nell’orto mio venute siete
Per coglier erbe, e poi per farne stracci
11E cavarvi la voglia che tenete,
Ruta e serpillo avrete senza impacci,
L’erba mia non, che come voi sapete
14La menta mai non entra in sanguinacci.