Priapea/CXXXVII
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Niccolò Franco - Priapea (1541)
CXXXVII
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CXXXVII.
Or ecco autunno, Dio ne sia laudato,
E gl’orti miei faranno un bel festone,
E d’ogni frutto avrò munizione.
4Ma che? si parte tosto ch’è arrivato.
Onde da’ putti sarò poi lasciato,
Come si spoglia al tutto la stagione,
E gli arboscelli restano in giubbone,
8Sì, ch’io da un cazzo resterò piantato.
Pur mi consolo, e poco me ne duole,
Per esser fatto il mondo d’un lavoro,
11Che gira a tondo come il tempo vuole.
La luna or è d’argento, ed ora è d’oro,
Ed è nel cielo: Ma che più parole,
14Se hanno le potte ancora il tempo loro?