CLXXVII

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CLXXVII.


Il fottere de’ passeri è stupendo,
     E che a niun altro si potría uguagliare,
     Onde l’invidia me ne fa crepare
     4Mentre per l’orto gli veggio ir fottendo.
Tanto, ch’io chiaramente ne comprendo
     Che l’uomo in vita sua non può arrivare
     Al terzo di quel loro spessegare 1
     8Ancor che noi fottessimo morendo.
Mettomi qualche volta in fantasia
     Di sforzar più che posso la natura,
     11Ma alfin sempre mi perdo a mezza via.
Anzi ci trovo tal manufattura,
     Che a far il conto mi bisogneria,
     14Ch’ogni cazzata fusse fottitura.

Note

  1. Far presto.