Presso è il dì che cangiato il destin rio
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Questo testo fa parte della raccolta Rime dell'avvocato Gio. Batt. Felice Zappi e di Faustina Maratti sua consorte
XLVIII.
Presso è il dì che cangiato il destin rio
Rivedrò il viso, che fa invidia a i fiori,
Rivedrò que’ begli occhi e in que’ splendori
L’alma mia, che di là mai non partìo.
5Giugner già parmi e dirle: amata Clori,
Odo il risponder dolce: o Tirsi mio:
Rilegendoci in fronte i nostri amori,
Che bel pianto faremo e Clori ed io!
Ella dirà: dov’è quel gruppo adorno
10De’ miei crin, ch’al partir io ti donai?
Ed io: miralo, o Bella, al braccio intorno.
Diremo, io le mie pene, Ella i suoi guai....
Vieni ad udirci, Amor, vieni in quel giorno
Qualche nuovo sospiro imparerai.