Luigi Ferretti

Luigi Morandi Indice:Ferretti - Centoventi sonetti in dialetto romanesco.pdf Povera Ghita! Intestazione 7 febbraio 2023 75% Da definire

Drento la coccia come la lumaca Er político (Dicembre 1877)
Questo testo fa parte della raccolta Centoventi sonetti in dialetto romanesco


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XCVI.

POVERA GHITA!


     Vedi, povera fia,1 com’è finita?!2
Magna male, nun beve, dorme poco,
Co’ sta giannetta3 nun cià un fir4 de foco,
E nun sa più come strappà la vita.

     Quanno che lo sposò, povera Ghita!
Lei lavorava, lui faceva er coco....
Ma mo tra le p..., er vino e ’r gioco
La pace puro se n’è bell’e ita.

     E fussi tutto! Ma sto mostro cane
Curre a le bòtte a tutti li momenti;
E l’antra sera che je chiese er pane,

     Com’arispose lui? cór un cazzotto
Che je fece intronà tutti li denti....
Cusì la fame je passò de botto.



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  1. Figlia.
  2. Com’è andata a finire, in che mani è capitata?!
  3. Dal nome de’ Zeneti, tribù di Berberi che nel secolo XIII fornì al Sultano di Granata cavalieri famosi, i quali avevano per arme principale una corta lancia, derivò lo spagnolo gineta e quindi l’italiano giannetta, lancia corta. (Cfr. Dozy, Gloss., pag. 276 e 277). Tra noi poi, giannetta si estese a significare quella bacchetta o mazza, per lo più di canna d’India, che portavano gli ufficiali; e oggi si chiama così quella che portano i cittadini. Ma in romanesco e in umbro, giannetta significa freddo acuto; e io credo che sia la stessa voce, considerando specialmente la derivazione consimile dell’antico italiano ghiado (freddo acuto) dal lat. gladius (spada)
  4. Un filo, una scintilla.