Poichè il fervido suon de' miei lamenti
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LXVII
Poichè il fervido suon de’ miei lamenti
Hanno d’Europa i cavalieri a scherno,
E quasi nebbia sollevata il verno
4Portanlo attorno, e ne fan giuoco i venti:
Musa, che sacra fra le stelle ardenti
Spargi d’alta letizia il ciel superno,
Sgombra tu col valor del canto eterno,
8Deh sgombra il gel dell’indurate menti.
Veggano i re, cui della Croce il segno
Sacrasi in fronte; e nella sorte infesta
11Per lei son osi ad impetrar conforto:
Veggano se mirar senza disdegno
Il superbo Ottoman, che la calpesta,
14Sia quasi dir, ch’ella s’adori a torto.