Poichè d'Italia alla fatal ruina
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Questo testo fa parte della raccolta Sonetti d'alcuni arcadi più celebri/Ercole Maria Zanotti
IV1
Poichè d’Italia alla fatal ruina
Corse Anniballe, e giù dall’Alpi scese,
E poichè a Canne vincitor si rese
Tanta uccidendo gioventù Latina:
5Pur non temè di servitù vicina
Roma, che sovra mille navi ascese:
E tosto, il Mar varcato, a terra stese
D’Africa la superba alta Reina.
Or ecco il Trace la tagliente spada
10Strigne, che calda è ancor di Greco sangue;
Sallo l’Italia, e già vicin sel crede.
E pur pigra sen giace, e ancor non bada
Al gran periglio, ma nell’ozio langue,
Quasi porgendo alla catena il piede.
Note
- ↑ Per l’Italia quando il Turco, dopo la conquista della Morea fatta nel 1715, s’apparecchiava alla nuova campagna.