Dalle notturne brine Mentre scote i capelli e si ravvia Venere il vago crine, Sciolgon le Grazie il più söave canto.4 I Satiri all’incanto Traggon del suono e tragge all’armonia Di Ninfe un coro, e attenti Tra siepi ascosi odono i grati accenti.8
Quando un procace fuora Osa venire e veder lei che il viso Con arte si colora. Pudibonda arrossisce, e nelle gene12 Di porpora diviene, Di porpora nel volto; indi improvviso Tra le rose si asconde, E fuggendo un color croceo diffonde.16
Mentre nel suo splendore La porpora rifulge e il croco spira, La terra con ardore Gli afflati della Dea nel seno accoglie.20 Quindi sul fior le foglie Rubiconde si fanno, e qual si mira Fiorir candida rosa, Porporina diventa e più vezzosa.24
Orsù, vaghe donzelle, Queste rose scegliete, e il crin fregiate Di queste rose belle. Rose nei templi, e rose in primavera28 Alla Dea di Citera, Rose in estate a piene man recate, E tra leggiadri vezzi, Redimita di rose ognuna olezzi1.32