Poesie della contessa Paolina Secco-Suardo Grismondi/Risposta ad altra epistola dello stesso
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RISPOSTA AD ALTRA EPISTOLA
DELLO STESSO
Mentre te di Partenope
Tengon le piagge amene
Che un dolce amico Zefiro
4Ridente ognor mantiene,
E in danze, e fra spettacoli
Tessi l’ore beate i
Ed ahi! fra mille amabili
8Donne di vezzi ornate,
A que’ carmi dolcissimi
Che fra ’l notturno orrore
De la marina al fremito
12Per me dettotti amore,
Con disardorne e languide
Note Paolina intanto
Risponde, e l’accompagnano
16Sospir, singhiozzi e pianto.
Tu sei lontano; i facili
Versi già lungi a volo
Da me fuggirò, e squallido
20Sol mi persegue il duolo,
E de l’amata cetera
Scuoto le corde invano,
Che di obbedir ricusano
24Alla tremante mano.
Tu sei lontan; nè ascoltano
Da me più che lamenti
I colli che soleano
28Ridir miei lieti accenti;
E in me più non ravvisano
Le Ninfe, ed i pastori
Colei che in suon di giubilo
32Cantò de’ proprj amori.
Ma la cagion ahi misera!
Narrar pur non mi lice
Che le furtive lagrime
36Da questi lumi elice.
Dura cagion, che il patrio
Suol, u’ la prima luce
Bevvi di vita, immemore
40Quasi a odïar mi adduce!