Poesie della contessa Paolina Secco-Suardo Grismondi/Al signor Giovanni Antonio Giovanelli
Questo testo è completo. |
Paolina Secco Suardo - Poesie (1820)
Al signor Giovanni Antonio Giovanelli
◄ | Alla ninfe del Brembo | I prigionieri | ► |
AL SIGNOR
GIO. ANTONIO GIOVANELLI1
MADRIGALE
Giovanelli perdona a chi il tuo chiaro
Merto offuscar tentò, e i dolci e bei
Inni del plettro tuo co’ versi miei,
Ahi troppo umìli! osò mettere al paro.
Deh! prendi a scherno i lamentosi e mesti
Gemiti dei funesti
Gufi, che errar fra l’ombre han per costume
„Ne del sol ponno sofferire il lume.„
- ↑ [p. 233 modifica]Gianantonio Giovanelli, amico de’ più cari a Lesbia, era scrittore coltissimo, specialmente di versi, come lo fanno conoscere le poesie di Lui, pubblicate colle stampe di Milano nei 1806. I suoi modi onesti ma franchi di dire mal sapevano a taluni, che vengono da Lesbia paragonati ai gufi.