Poesie (Savonarola)/XXII.
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XXII.
IESÙ ALL’ANIMA.
Alma, che sì gentile
Sei per amor del Padre mio creata,
E da me tant’amata,
Riguarda il petto mio col cor umile.
L’amor ti vinca, e la pietà ti mova.
Deh! lassa il tuo peccato,
Da poi che senza me pace non trova.
Spirito mio beato,
Levi1 dal mio costato
El dolce prezzo dell’eterna vita:
La carità t’invita
All’alto ciel di loco basso e vile.
Spegni il tuo proprio amor nella mia luce,
Che rompa ogni tua pace.
La mia dolcezza l’anima conduce
A quell’amor vivace,
El qual la fa capace
Della mia gloria coi beati Cori.
Se per mio amor tu muori,
Viverai a me nel mio celeste ovile.
All’amor mio fatica non è grave,
E la penosa morte
È più che ’l favo, e più che ’l mel suave.
Deh sta costante e forte!
Beata la tua sorte,
Se me seguendo prendi la tua croce,
E la mia dolce voce
Sempre risuoni nel tuo cor virile.
La mia bontà, ch’in terra non s’intende,
Ti chiama dolcemente:
Per te ognora il sangue mio si spende.
Deh torna a me dolente!
Guai a chi non si pente,
E a chi con viva fede a me non guarda!
Dunque non esser tarda,
Chè il tempo vola, anima mia gentile.
- ↑ * L’Audin legge Bevi.