Poesie (Savonarola)/II.
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II.
O anima cecata,
Che non trovi riposo,
Tu se’ da Dio odiata
Pel tuo viver vizioso:
Iesù Cristo, tuo sposo,
Tu hai perduto.
Non chiedo aiuto,
Nè pace, nè mercè.
Omè omè omè!
Timor de Dio non c’è.
Tu senti mille segni
A Prato e a Bibona1:
E perchè tu non degni
Di credere a persona,
La mente tua è prona
A ogni vizio:
Ecco el supplizio,
Che presto vene a te.
Omè, ec.
Vidi l’Italia in guera,
E la carestia grande;
La peste Idio dissera,
E suo iudicio espande:
Queste son le vivande
De la tua vita,
Cieca e smarita
Per la tua poca fè.
Omè, ec.
Astrologi e profeti,
Omini dotti e santi,
Predicator2 discreti,
T’han preditti i tuo’ pianti:
Tu cerchi soni e canti,
Perchè sei stolta;
Nei vizii involta,
In te virtù non è.
Omè, ec.
De! mille grazie e doni
Che Dio t’ha conceduti,
E gran pensieri boni
Nel cor ti son3 venuti:
Quanti divini aiuti!
Ma tu, ingrata,
Sei obstinata,
E ne l’accidia se’.
Omè, ec.
Ricori a Iesù Cristo,
Et a la Madre pia;
Lassa el costume tristo
E la tua mala via.
La Vergine Maria,
Piena di grazia,
Mai non si sazia
Pregar Idio per te.
Omè, ec.
Finis.
Note
- ↑ [p. 91 modifica]In Prato, a’ 6 di luglio del 1484, fece miracoli un’immagine di Maria Vergine, che, dal luogo ov’era, si disse delle Carceri; e tal nome prese poi il bellissimo tempio innalzato in suo onore con il disegno di Giuliano da San Gallo. A questo fatto deve alludere il Savonarola. Di Bibbona non ci soccorre certa notizia; ma essendo a piè di quel castello un oratorio dedicato alla Madonna della Pietà, e per l’architettura della fabbrica e per i documenti che ci riportano a que’ tempi, possiamo credere che anche quella immagine facesse allora de’ segni o prodigii.
- ↑ *L’autografo, predicatori.
- ↑ **L’autografo, suon.