Poesie (Ragazzoni)/Parte seconda/Per funghi

Parte seconda - Per funghi

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Se quest’acqua si prolunghi
qualche poco ancora, credo
che domani mi ti vedo
4tutto il bosco pien di funghi.

La stagione è appunto quella
che convïene al boleto
e al propizio castagneto.
8Uscirò colla cestella.

Quell’andare cauto e lento
a frugar tra muschi, al fresco,
se mai trovo, pel mio desco,
12il buon cibo succulento;

quel rimuovere le foglie
dietro al filo d’un profumo,
a scoprir questa, nell’umo,
16selvaggina che si coglie,

m’è grandissimo diletto
assai più che s’io m’adoperi
sui giornali, a legger scioperi
20o l’eterna «Caporetto».

Fungo mio, m’han detto, fungo,
che tu germini per spore,
ma in che modo, Iddio Signore,
24a comprenderlo non giungo.

Come avvenga propriamente
non lo so, ma piove, ed ecco
diventato umido il secco;
28vien su il fungo, e par dal niente.

E ne sprizzan forme e torme
lungo il pian, per le pendici
tra le felci e le radici
32sotto l’erbe, in mille forme.

Oh, carini! Certi, han l’aria
d’ova, d’alghe, di testuggini;
certi, al suolo paion ruggini
36certi sono... Oh, specie varia,

Son minuscole pagode,
cappellucci, orci, tentacoli,
certi rustici abitacoli
40dove un silfo se la gode.

Certi, tavoli uso nani;
certi, incudini per gnomi;
certi, ombrelli; certi, dômi,
44dômi assai lillipuziani.

E v’han funghi barbassori
funghi, agli altri, donni e domini
funghi, molto superuomini...
48Ma non passan tra i migliori.

Ci hanno indosso e gemme e porpora
son chi son, ma se li squarci
questi, ahimè, li trovi marci
52e un veleno in lor s’incorpora.

Ed è, stolido, un merlotto,
chi ci crede: ci si perde!
Sono i funghi in grigio verde
56quelli prodi, in camiciotto,

quei color delle cortecce,
color terra, umili eroi.
Tutto è infin, come da noi
60tra le genti fungherecce.

E con unica bilancia
funghi ed uomini io tratto,
e so dirvi in modo esatto
64quale o no dà il mal di pancia.

Così, amico, oppure amica
che ti leggi questi versi,
tieni a mente che i perversi
68(funghi, è inutile ch’io dica)

son gli sciocchi, i farisei
quei che più danno nell’occhio...
che fan l’augure, il santocchio
72(funghi, intendo, amici miei).

Vero è pur che il meno scaltro
con un nulla li dirocca,
e son tosto, a chi li tocca,
76quel che son, muffa e nient’altro.

Però qui mi par s’allunghi
troppo, e troppo sia morale,
questa storia... Molto male.
80Via le ciance!... — Andiam per funghi.